Nella costruzione di pareti in cartongesso ci sono due aspetti molti importanti da non sottovalutare, quali la struttura di supporto e la realizzazione dei giunti.

Come scegliere i profili metallici per pareti in cartongesso?

In una parete in cartongesso la struttura di supporto è l’ossatura dei divisori e delle contro-pareti, sulle quali vengono avvitate le diverse lastre. Essa è costruita con profili di acciaio zincato.

La garanzia di utilizzare un prodotto di qualità è data dalla presenza della marcatura CE e dalla rispondenza dei profili alle norme Europee EN14195 e EN13964.

L’insieme dei profili metallici forma la cosiddetta orditura metallica, la quale può avere configurazioni diverse a seconda del sistema che si vuole realizzare.

L’orditura metallica può essere semplice o doppia. Quella semplice è utilizzata per realizzare divisori con lastre standard, la doppia orditura viene usata per “pareti speciali” e nel caso in cui l’altezza di interpiano è rilevante.

I profili metallici per pareti in cartongesso si suddividono in:

  • montanti a “C”, sono le strutture verticali dell’orditura. La grandezza, che prende il nome di anima, va dai 50 ai 150 mm, mentre lo spessore varia dai 6 al 15 mm. Ovviamente maggiore è lo spessore maggiore sarà la resistenza alla spinta orizzontale gravante sulle pareti. Per la posa, i montanti seguono un passo uguale alla larghezza del pannello, in modo che i giunti corrispondano sempre agli elementi verticali.

 

  • guide ad “U“, sono profili che bloccano i montanti verticali a pavimento ed a soffitto. Sia la grandezza sia lo spessore sono equivalenti ai montanti. Questi profili metallici possono avere una sagomatura laterale, detta ali, che consente collegamenti reciproci a scatti.

Per quanto riguarda le contro-pareti, la struttura di supporto può essere realizzata sia con profili metallici per parete sia con profili metallici per controsoffitto, aventi un’ anima da 49 a 60 mm.

Per le pareti in cartongesso che devono sostenere impianti idrico-sanitari, vi è uno specifico sistema di supporti realizzato con robuste strutture in acciaio.

Quest’ultimo ben si presta alla realizzazione di bagni e cucine ed è in grado di sopportare e scaricare verso la struttura a telaio pesi rilevanti dovuti a lavabo, wc, bidet e lavello.

Il fissaggio delle lastre nelle pareti in cartongesso

Il fissaggio è una fase molto importante nella costruzione di una parete in cartongesso. Se non viene realizzato correttamente, c’è il rischio che si formino cavillature lungo i giunti verticali.

È fondamentale usare viti specifiche per cartongesso, le quali verranno fissate ad un centimetro dal bordo della lastra, con passo costante verticale non superiore ai 30 cm e sfalsate rispetto alla lastra adiacente.

La lunghezza delle viti cambia a seconda dello spessore della lastra. La vite deve penetrare di almeno 1 cm nell’orditura metallica e la testa della vite deve essere leggermente all’interno della superficie della lastra.

Dopo il montaggio delle lastre si passa alla stuccatura del giunto longitudinale. Si tratta di un importante passaggio da seguire accuratamente in modo da livellare tutte le discontinuità.

Il metodo di esecuzione cambia in relazione alla tipologia di bordo della lastra di cartongesso scelta.

I bordi si possono suddividere in:

  • assottigliati, per i quali sarà necessario prevedere, in fase di stuccatura, l’utilizzo di una banda di armatura in carta microforata o in fibra di vetro
  • squadrati o arrotondati, per i quali è sufficiente soltanto l’applicazione dello stucco.

Per quanto riguarda quest’ultimo così come per le viti, anch’esso deve essere specifico per le lastre di cartongesso. Non è possibile utilizzare stucchi destinati ad altri impieghi.

Gli stucchi hanno la funzione di riempire i giunti longitudinali e trasversali fra le lastre nonché le teste delle viti al fine di rendere continua la superficie.

Gli stucchi per pareti con cartongesso si dividono in:

  • stucchi a presa, i quali sono in polvere e sono a base di gesso ed additivi. Si asciugano per cristallizzazione, cioè fanno presa e questo avviene in tempi contenuti. Presentano una granulometria media, la quale li rende ruvidi al tatto e servirà una rasatura successiva. Questa tipologia di stucco viene usata in abbinamento alle bande di armatura.
  • stucchi ad essiccamento, in polvere o pronto all’uso, sono senza gesso. Si asciugano per evaporazione e ciò richiede tempi più lunghi. Presentano una granulometria più fine ed il giunto metallico risulta liscio al tatto. Per questo motivo, questa tipologia di stucco può essere usato come mano di finitura su quello a presa, ma mai il contrario.