Quando si vuole insonorizzare un ambiente domestico è fondamentale comprendere la differenza tra fonoassorbenza e fonoimpendenza. Questa differenza diventa particolarmente importante quando l’insonorizzazione che si vuole eseguire è per un locale dedicato alla musica. È importante non fare confusione tra l’esigenza di eseguire un trattamento acustico e creare un isolamento acustico nell’ambiente interessato.

Per ottenere degli ambienti silenziosi, insonorizzati e adatti ad ascoltare o produrre musica, è necessario combinare materiali fonoassorbenti a materiali fonoimpendenti.

Cos’è la fonoassorbenza

Per fono assorbenza s’intende la capacità dei materiali di assorbire suoni e rumori; qualsiasi materiale è in qualche misura fonoassorbente, in quanto parte dell’energia sonora viene assorbita dai materiali che la circondano. È però importante conoscere quanta energia sonora il materiale riesca ad assorbire per individuare il materiale maggiormente fonoassorbente.

I materiali fonoassorbenti hanno l’obiettivo di impedire che le onde sonore rimbalzino più e più volte nella stanza, creando in tal modo echi e riverberi. Se, per esempio, si vuole creare un ambiente silenzioso per ascoltare o produrre musica, la fonoassorbenza è fondamentale per far arrivare all’ascoltatore la musica in maniera diretta, senza creare echi sonori.

Materiali fonoassorbenti

I materiali porosi sono un genere di materiale particolarmente fonoassorbente: lana di vetro, lana di roccia e schiuma melamminica sono materiali con un’elevata fono assorbenza, quindi particolarmente indicati per creare il giusto trattamento ed isolamento acustico.

La lana di roccia e la lana di vetro sono materiali molto utilizzati nell’edilizia, non solo per il loro assorbimento acustico, ma anche come isolante termico. Questa tipologia di materiali hanno capacità di assorbimento da 150hz circa ma la loro efficacia dipende da svariati fattori.

La schiuma melamminica è solitamente utilizzata in pannelli a forma piramidali, è molto efficace sulle alte/medie frequenze; anche in questo caso la sua efficacia dipende da vari fattori, quali ad esempio lo spessore, la densità e il posizionamento.

Dispositivi risonanti per un ambiente fonoassorbente

Per creare il giusto ambiente, ai materiali fonoassorbenti si possono combinare precisi dispositivi, adatti ad assorbire le basse frequenze. Quelli indicati per questa particolare funzione sono i dispositivi risonanti. Utilizzati abbinati ai materiali porosi, questi dispositivi riescono ad assorbire le basse frequenze, creando un ambiente ad elevata fonoassorbenza, adatti a registrazioni ed ascolti musicali.

I dispositivi risonanti possono essere a pannello/membrana o risonatori. I primi sono dispositivi fonoassorbenti costituiti da una membrana che risuona con un determinato livello di frequenze, assorbendo le basse frequenze. I secondi ,invece, sono dispositivi più complessi, tarati su di una precisa frequenza. Un esempio è costituito dal risonatore di Helmholtz, una sorta di scatola in legno con fori e una camera d’aria interna. Le frequenze assorbite sono incamerate dai fori e dalla camera d’aria.

Fonoassorbenza: i falsi miti

Esistono alcuni materiali che vengono spacciati come fonoassorbenti ma che in realtà non svolgono per nulla questa tipologia di funzione. Per esempio, i cartoni delle uova, spesso utilizzati in sale prove e stanze improvvisate, hanno un livello di fonoassorbenza pressoché nullo. Allo stesso modo il sughero, seppur esteticamente apprezzabile se montato correttamente, non assorbe i suoni ed è anche piuttosto costoso.

Altri materiali che vengono spesso spacciati per fonoassorbenti ma che non svolgono per nulla questo ruolo sono pannelli di legno, pannelli di truciolato e gommapiumada imballaggio; quest’ultima può assomigliare esteticamente alla schiuma melamminica, ma non svolge nemmeno lontanamente la stessa funzione fonoassorbente.