Siamo abituati a vederne moltissime ogni giorno, passiamo loro vicino e le attraversiamo in continuazione senza però notarle mai. Il riferimento è alle pareti, elementi architettonici verticali che delimitano lo spazio di un edificio e ne suddividono gli ambienti internamente.

Ci sono diversi criteri in base ai quali le pareti di un edificio si possono suddividere.

Ci sono in primis le pareti portanti, il cui compito è sostenere e scaricare a terra il peso della costruzione: si tratta delle pareti perimetrali, che separano l’ambiente interno da quello esterno, e di alcune pareti interne.

Esistono poi le pareti non portanti, le quali non sostengono altro peso che non sia il loro.

 

Le regole per migliorare la qualità dell’aria e ridurre i consumi

Oggi che abbiamo messo a fuoco l’importanza della qualità dell’aria all’interno degli ambienti in cui passiamo molte ore nell’arco di una giornata e che abbiamo compreso quanto sia urgente ridurre gli sprechi e i consumi in maniera virtuosa, assume sempre più rilievo nel dibattito quotidiano iltema dell’isolamento, specie delle pareti perimetrali.

Spesso alla base della decisione di realizzare l’isolamento delle pareti perimetrali verticali c’è anche l’intenzione di debellare le muffe, che compaiono sulle pareti fredde per via delle condense.

 

Questa operazione, che consente di agire sulla temperatura interna dell’appartamento riducendo la necessità di attivare riscaldamento o impianti di raffrescamento in base alla stagione, si può effettuare utilizzando diverse tecniche e le più comuni sono:

  • isolamento esterno, che può essere realizzato con il cappotto oppure con il metodo della ‘facciata ventilata’;
  • isolamento dell’intercapedine, detto anche ‘muro a cassetta’ che prevede la presenza tra due pareti di una camera d’aria (viene inserito anche un pannello isolante);
  • isolamento interno, si collocano gli isolanti nella parete interna per poi rivestirli con cartongesso.

Per quanto riguarda in particolare l’isolamento dall’interno, si sta affermando la tendenza a isolare le pareti perimetrali a secco. Che cosa vuol dire? Vediamolo insieme.

 

Isolamento delle pareti perimetrali a secco: le cose da sapere

Il mercato dell’isolamento dall’interno è in forte espansione, un dato che si è consolidato soprattutto negli ultimi anni. Grazie ad esso è possibile agire su unità abitative singole, in presenza di una facciata di particolare pregio e pure in caso di budget ridotto.

Per avere risultati duraturi nel corso del tempo occorre abbattere le dispersioni termiche e gestire al meglio l’umidità nell’abitazione.

L’isolamento delle pareti perimetrali a secco in particolare risulta largamente apprezzato per tale scopo.

Una tecnologia che offre molti vantaggi: l’acqua non viene praticamente più utilizzata durante le lavorazioni (non serve attendere l’asciugatura né si corre il rischio di umidità residua), inoltre i tempi tecnici per eseguire l’intervento stesso si riducono (non vi sono più la lavorazione e le attese relative alle malte).

Le lavorazioni ad umido, come ad esempio il cappotto interno intonacato, peraltro comportavano sempre un surplus di caos, disordine e di sporco per via delle polveri e dello sporco tipici di tali interventi.

Con la lavorazione a secco, invece, si hanno operazioni molto pulite e scarsamente invasive.